Il capitolo elezioni americane non è ancora stato chiuso e la politica continua a farci discutere. Artefice di tutto è Barack Obama con la sua nuova autobiografia una terra promessa.
Un memoir di 768 pagine, una sorta di seguito di “I sogni di mio padre” e “L’audacia della speranza”, dove l’ex presidente parla della sua gioventù, della sua formazione e delle sue prime aspirazioni politiche, fino ad arrivare alla campagna presidenziale, all’elezione del 2008 e alla morte di Osama Bin Laden nel 2011.
Una terra promessa è il primo dei due volumi con cui Obama ha deciso di raccontarsi, uscirà in Italia il 17 novembre e verrà pubblicato in ben 25 lingue con una diffusione mondiale.
Il libro non si propone solo di raccontare il mandato presidenziale, ma offre ottimi spunti di riflessione: una carica presidenziale porta il peso della aspettative che influenzano non solo la vita pubblica ma anche la sfera più intima e familiare.
“Non c’è una sensazione paragonabile a quella di finire un libro”, ha detto Obama, “e sono orgoglioso di questo. Ho trascorso gli ultimi anni riflettendo sulla mia presidenza, e in Una terra promessa ho provato a proporre un resoconto onesto della mia campagna presidenziale e del mio periodo in carica. Gli eventi chiave, le persone che le hanno orientate, la mia opinione su cosa ho fatto bene e gli errori che ho commesso. La politica, l’economia, le forze culturali con cui il mio team ed io abbiamo dovuto confrontarci, e con le quali, noi come nazione, ci stiamo ancora battendo. Nel libro ho anche cercato di dare ai lettori un senso del viaggio personale che Michelle e io abbiamo affrontato durante quegli anni, con tutti gli incredibili alti e bassi. E alla fine, in un momento in cui l’America sta affrontando tali enormi scontri, il libro offre alcuni dei miei pensieri su come sanare le divisioni nel nostro paese e proseguire nel tentativo di far funzionare la nostra democrazia per tutti. Un obiettivo che non dipende da un singolo presidente, ma da tutti noi cittadini impegnati e responsabili. Oltre a essere una lettura divertente e informativa, spero più di ogni cosa che il libro ispiri i giovani attraverso il paese – e in tutto il mondo – a raccogliere il testimone, alzare le loro voci e fare la loro parte nel cambiare il mondo per il meglio”.
Secondo il Financial Times il libro di memorie più gettonato di sempre è Becoming di Michelle Obama. Riuscirà una terra promessa a superare questo record? Non ci resta che aspettare.