“We will sell no wine before its time“, diceva Orson Welles. Ebbene quel tempo è venuto. Ecco le app per Android e iPhone. Si scaricano dai rispettivi store: quella per Android è compatibile con tutti gli smartphone che abbiano installato almeno Android 6 o successivi, e quella per iPhone (ma gira anche su iPad ed è molto bella anche là) richiede iOS 13 o successivi. Sono ovviamente gratuite e, per chi le abbia già installate nelle precedenti incarnazioni, saranno aggiornamenti di quelle esistenti attraverso i rispettivi store. Invece, se non le avete più sul vostro apparecchio (o se non le avete mai installate) potete scaricarle a partire da questo link per Android e da questo link per iOS.
Ricapitoliamo un attimo
C’è voluto del tempo per realizzare questi due “client” (il terzo “client” è l’accesso via web), come avete visto. Vi abbiamo raccontato fin dall’inizio il lavoro che avremmo fatto, l’impostazione delle app, la preparazione della nuova interfaccia, il lavoro dei nostri sviluppatori. Le app sono frutto di una cura particolare, perché i client in mobilità oggi sono quelli più utilizzati: la maggior parte degli accessi ai contenuti di un servizio non avviene più dal web ma dallo smartphone tramite app, oppure tramite client web mobile.
La storia di due app e un sito web
Il modo con il quale funzionano le app è molto importante per noi e, riteniamo, per voi.
Per parafrasare una citazione che qui a Ovolab è molto amata, “Il design non è solo l’aspetto di un’app o l’impressione che dà. Il design è come funziona l’app”. Cioè, come la potete usare. Nei mesi scorsi abbiamo fatto molto lavoro invisibile, o comunque meno visibile, nelle tubature e nelle condotte di Anobii, e ancora ce n’è molto da fare per rendere la casa più stabile e più veloce. Adesso però possiamo cominciare a farvi vedere dove vogliamo andare.
Le due app che adesso potete usare sono il prodotto di una prima fase di allineamento dei tre client (web, Android, iOS). Le vecchie app erano seriamente limitate e per questo non consentivano tutte le interazioni che invece ora abbiamo, quindi questo rilascio rappresenta un primo passo di avvicinamento a quel che è possibile fare dal sito. Oggi le due nuove app coprono l’80% delle funzionalità del sito. A seguire, verrà rimpiazzato il frontend del sito, cioè la parte web con la quale interagite, e per settembre vogliamo avere i tre client allineati per funzionalità e coerenza: non saranno più mondi che non si parlano, ma potrete passare da app a web (e viceversa) senza quasi accorgervene.
Da settembre, insomma, vogliamo essere pronti e rodati per far evolvere tutti e tre i client in contemporanea, arricchendoli di nuove funzionalità.
Cosa fanno le due nuove app
La prima cosa che serve a una app come quella di Anobii, secondo noi, è ridurre al minimo l’attrito fra chi la usa e il contenuto, cioè i libri, le recensioni, le discussioni, i messaggi, gli altri utenti.
Per questo abbiamo cercato di fare la massima attenzione per avere delle immagini delle copertine di generose dimensioni (quando disponibili) e per rendere l’interazione in punta di dito il più vicina possibile a quella di un libro reale: è un’esperienza vicaria rispetto a un libro di carta, ma secondo noi è gratificante lo stesso. Usiamo Anobii tutti i giorni e siamo contenti del livello a cui siamo riusciti ad arrivare.
La seconda cosa importante da un punto di vista pratico è il lettore per i codici a barre: uno dei vantaggi dell’app rispetto al sito web è proprio la possibilità di sfruttare la videocamera dello smartphone (o del tablet) per leggere subito i codici a barre dei libri e consentirvi di inserirli nel vostro scaffale o nella vostra wishlist in un attimo. Funziona anche a blocchi di più libri: provate e vi piacerà.
Inoltre, grazie al feed con tutte le azioni che avvengono su Anobii, adesso i nuovi libri, le collezioni e le attività di chi seguite sono a un tap di distanza. Le recensioni e le schede libro sono facilmente leggibili e questo rende l’uso dell’app in mobilità ancora più utile ad esempio per dare un’occhiata a quali libri volevate comprare prima di entrare in libreria, o, se ne scoprite uno nuovo che non conoscete ma che vorreste comprare, vedere se qualcuno dei vostri amici l’ha letto e cosa ne pensa.
Ancora, le conversazioni, i gruppi e i messaggi. Molti di voi usano quotidianamente la parte di interazione sociale di Anobii, che secondo noi è il suo più grande pregio, e difatti nell’app mobile abbiamo voluto darle ulteriore risalto e respiro, perché sia ancora più accessibile e gradevole da usare. In questo modo la potete portare sempre con voi, mentre noi più avanti le arricchiremo con le notifiche e altro.
Il diavolo sta nei dettagli
Per darvi una idea di come sono andati avanti i lavori, ci sono milioni di piccole cose che vanno immaginate, posizionate e sistemate. Ieri, ad esempio, nella chat di Anobii erano tre a discutere sul fatto che il parsing di alcuni tag html messi nelle varie celle delle recensioni (il titolo, il contenuto, il nome stesso dell’utente) al tap sul pulsante like faccia scomparire per una frazione di secondo il testo.
Oppure l’animazione delle copertine dei libri nel feed e nella vista a griglia della libreria: vanno giù con il tocco del dito e lo fanno con una “alchimia” particolare. L’animazione di ritorno era di 0,4 secondi: troppo, sembrava innaturale. Dopo una giornata di prove, abbiamo deciso che 0,35 secondi era il ritardo perfetto per rendere il movimento semplicemente “giusto”.
Nessuno si accorge veramente di queste cose, certo. Ma quando le app avranno raggiunto un certo livello di completezza, la qualità secondo noi si percepisce proprio da questo tipo di cose. Perché possa diventare come maneggiare qualcosa di magico, insomma, occorre lavorare non solo su come è fatta la app ma anche su come funziona. E sistemare non solo il davanti, ma anche il dietro, la parte che non si vede del prodotto.
In sintesi
Con le due app si possono fare molte cose: guardare il feed di quel che sta succedendo su Anobii, aggiungere libri al proprio scaffale e alla propria wishlist (anche usando il lettore di codici a barre). Si possono votare i libri letti, recensirli, partecipare alle discussioni nei vari gruppi, scambiare messaggi con i singoli utenti. Le due app sono sempre con voi e, in pratica, se lo volete anche Anobii è un po’ di più con voi.
Adesso che è uscita questa prima versione delle due app, dopo settimane di prove interne, continueremo a migliorarle anche con i vostri consigli. Per adesso, buon uso e buon divertimento.
(Per altre informazioni su Anobii, le nuove app e il futuro del social media dei libri, a questo link trovate il Press Kit)