Uno dei più eclettici autori contemporanei, Percival Everett, ha tessuto una trama intrigante e un finale a sorpresa. Anzi, tre finali a sorpresa. Infatti, le copie all’apparenza tutte uguali del suo ultimo romanzo, Telefono, sono in realtà sottilmente differenti. Anzi, più che sottilmente.
Senza che sia distinguibile alcuna differenza estetica nella copertina, le ultime pagine dei volumi presenti in libreria alternano tre differenti finali. Il lettore che ne acquisterà una copia potrà così andare incontro a una fine diversa da chi l’ha preceduto o lo segue nell’acquisto del romanzo.
L’idea è intrigante e avrebbe l’approvazione di maestri del romanzo postmoderno come Mark Z. Danielewski. Ma di che cosa parla Telefono? Ancora deve arrivare nelle librerie (l’uscita nelle librerie è prevista per il 15 di luglio), ma l’editore La Nave di Teseo ci ha anticipato la quarta di copertina:
Zach Wells è un geologo/paleobiologo perennemente insoddisfatto. Esperto in un’area molto ristretta – la storia geologica di una grotta a quarantaquattro metri sopra il fiume Colorado nel Grand Canyon – è un uomo laconico che gioca a scacchi con la figlia, scambia qualche battuta con la moglie mentre lei fa yoga, e fa di tutto per evitare il lavoro nel college dove insegna. Dopo un’infruttuosa e sciagurata spedizione nel deserto, Wells torna a casa e trova il proprio mondo stravolto. Sua figlia ha perso il vantaggio a scacchi, ha sviluppato misteriosi problemi agli occhi e la sua memoria ha cominciato a vacillare.
Impotente di fronte alla lenta ma inesorabile malattia della figlia, trova un misterioso biglietto con una richiesta di aiuto, nascosto nella tasca di una giacca comprata su eBay. Tormentato per la salvezza di qualcuno, decide di partire in segreto per il New Mexico per una donchisciottesca missione di riscatto.