Forse siete bloccati in casa, forse siete partiti aspettando che arrivino tempi migliori, forse vi siete rinchiusi in una villa di Scarperia con nove amici per raccontarvi un centinaio di novelle (a quante siete arrivati?). In ogni caso, questa potrebbe essere l’occasione giusta per qualche lettura particolare.
Ve ne suggerisco alcune che sono passate sulla mia scrivania, tutte accomunate dal senso di straniamento di questi giorni e dalla scoperta di nuove dimensioni. Se siete a casa e vi state annoiando, vi suggerisco inoltre di coltivare questo sentimento della noia perché è prezioso (anche e forse soprattutto per i bambini). E se potete, leggete. Perché no?
La prima lettura è Solitudine di Mattia Ferraresi. È un libro che tratta del male oscuro delle società occidentali: la solitudine esistenziale dei selfie e delle pubblicità profilate, dei pasti monoporzione e del single come punto di arrivo della vita di ognuno. Un mondo dove regna la solitudine.
Altro libro che sto leggendo in questi giorni con piacere è Lo spirito della fantascienza di Roberto Bolaño, edito da Adelphi. È un libro particolare, come praticamente tutta l’opera di questo autore sudamericano. Ambientato in una Città del Messico sognante e irreale, intreccia fili narrativi sempre più esili e complessi, suggestivi e surreali: veri e propri fuochi d’artificio psichedelici. L’edizione italiana di Adelphi mette gli appunti dello scrittore in appendice che mostrano il complesso lavoro di pianificazione molto meditata dell’opera.
Invece Respiro di Ted Chiang è la seconda raccolta di racconti dell’autore americano che in trent’anni ha scritto sedici racconti e un romanzo breve ma, nonostante questo, ha vinto tutti i premi possibili nel settore della fantascienza di qualità. Più volte. L’ho intervistato pochi giorni fa per Il Foglio (i racconti li ho letti tutti, nel corso degli anni) e rimango convinto che sia una delle letture migliori sia per chi ama che per chi non conosce o non ama particolarmente la fantascienza.
Uncanny Valley di Anna Wiener è un libro in inglese (ci sta sempre bene) che probabilmente verrà tradotto in italiano ma che comunque è interessante lo stesso. È il memoir di una giovane assistente editoriale nella New York delle case editrici che decide di spostarsi nella Silicon Valley e che ne sposa la cultura hi-tech delle startup, dei venture capitalist, del culto della gioventù e della vita casual a tutti i costi. Salvo poi rendersi conto che forse non è tutto oro quel che luccica.
Infine c’è Nella testa del Dragone: Identità e ambizioni della Nuova Cina di Giada Messetti, sinologa e autrice, insieme con Simone Pieranni, del podcast sulla Cina “Risciò”. Questo in realtà non l’ho ancora letto, ma sono un ascoltatore del podcast e appassionati di temi sull’Asia, che i due giornalisti trattano sempre in maniera appassionante e molto competente. Penso di potermi fidare.