Leggere per recensire

In un mondo dove pare tutti debbano avere un’opinione marcata su ogni questione, c’è da chiedersi se poi, prima di esporla, si documentino a sufficienza per formarsela.

La Dottoressa Boccassini, “Ilda la rossa”, è una donna che mi piacerebbe incontrare. Una di quelle autentiche, d’altri tempi, con una storia alle spalle di encomiabile integrità. Una donna per certi versi “faticosa”, per sé e a volte anche per gli altri, come si definisce lei stessa. Un magistrato che non ha fatto sconti a nessuno, che non ha guardato alla convenienza e che, per questo, ha pagato un caro prezzo. Una donna che ha saputo “volare in alto, fino a toccare il cielo”.

In La stanza numero 30, l’autrice mette nero su bianco nomi e cognomi di chi le è stato accanto e di chi, invece, le ha voltato le spalle nella lunga battaglia che ha impeccabilmente condotto per cercare di restituire dignità ad una magistratura più volte minacciata e disonorata dai suoi stessi membri.

Chi ha commentato la sua autobiografia sottolineandone l’ossessione nel voler perseguire una certa fetta della politica o, peggio, quanto non sia stato opportuno rivelare il suo amore segreto per Giovanni Falcone, è evidente che non l’abbia letta.
Perché lì dentro c’è tutt’altro: c’è una ragazza che diventa madre troppo giovane, una donna che con coraggio fa scelte difficili, che viene tradita e lasciata sola dai colleghi, che perde una persona che ama, ma come si ama chi è faro persino nella notte più buia, stella per sempre lucente. C’è una donna che affronta prima la malattia della figlia e dopo la sua, che ha paura, che troppe volte è costretta a preferire le mura di casa – o dell’ufficio – ad una passeggiata all’aria aperta. C’è una donna che non subisce il fascino della notorietà, preferendo custodire la propria riservatezza e intimità, vivendo semplicemente nel modo più “normale” possibile. Una donna sola ma determinata al punto da arrivare proprio lì, dove vuole – dove deve.

Un’autobiografia che chi è in cerca di una motivazione per andare avanti senza cedere allo sconforto degli ostacoli che la vita spesso presenta troverà senz’altro illuminante. Ma la lettura certo non dispiacerà anche a chi è curioso di conoscere una donna tutta di un pezzo, che dietro a vistosi orecchini e collane corallo nasconde una vita intensa, encomiabile, gelosamente custodita e arditamente difesa, come solo un grande magistrato saprebbe fare.