È diventato un piccolo successo letterario anche in Italia. Un libro strano, atipico, che parla della passione di collezionare mosche (sì, proprio le mosche, i fastidiosi insetti che soprattutto d’estate perseguitano il riposo di villeggianti in collina e talvolta anche al mare).
Il libro si chiama, ovviamente, L’arte di collezionare mosche e l’ha scritto Fredrik Sjöberg che è un autore conosciuto in Italia grazie all’editore Iperborea, specializzato in letteratura del Nord e produttore di libri molto curati e particolari anche nella forma (allungata verso l’alto), oltre che nella sostanza.
In particolare, questo libro racconta soprattutto la vita di René Malaise, inventore di una nota trappola per insetti usata dagli entomologi, e della passione di chi ama portare avanti una collezione. E il collezionare è un atto molto particolare, strano: incomprensibile per alcuni, essenziale e imprescindibile per altri. A prescindere da quel che si colleziona o che, semplicemente, si elenca (perché per iniziare a collezionare qualcosa non serve possedere materialmente gli oggetti, ma basta organizzarli in un elenco ordinato).
La dialettica tra chi vive per collezionare e chi l’atto del collezinare non può neanche concepirlo, tantomeno capirlo, è molto antica e forse insolubile. E voi, a quale categoria appartenete?