Teresa Ciabatti è una scrittrice e sceneggiatrice oramai affermata: nata a Orbetello, pubblica libri da quasi vent’anni ed alcuni dei suoi lavori sono stati portati sul grande schermo ad esempio dal regista Carlo Virzì con L’estate del mio primo bacio, tratto da Adelmo, torna da me. È stata anche nominata al Premio Strega più volte: arrivò seconda nel 2017 con La più amata e invece quest’anno, pur non essendo entrata nella cinquina finale, ha scritto nuovamente un romanzo notevole, che le ha aperto un’altra volta le porte di uno dei due più prestigiosi premi italiani.
Si tratta di Sembrava Bellezza, il suo settimo romanzo, che racconta una storia di amiche ma che potrebbe essere serenamente la storia delle nostre adolescenze, trappole della memoria dalle quali in fondo non si esce mai del tutto. Perché non possiamo essere belli durante l’adolescenza? Perché dopo il passato diventa sempre un mondo idilliaco, mentre la realtà è che siamo reduci distrutti da un conflitto adolescenziale che ci lascia a pezzi a volte per tutta la vita?
Si dice che guardando negli occhi una persona adulta non dovremmo mai dimenticare che dietro si cela un adolescente spaventato o arrogante, un bullo o un narcisista. Ma certamente non la persona che ha indossato una maschera e pretende di essere qualcosa d’altro, spesso suo malgrado.