Base Alpha chiama Aquila Uno: arriva Natale

Ricordate la serie televisiva creata da Gerry e Sylvia Anderson nel 1973, andata in onda in Italia nel 1976? La premessa di Spazio 1999 è che il 9 settembre del 1999 la Base Lunare Alpha, guidata dal comandante John Koenig (l’attore Martin Landau), sia proiettata nello spazio profondo con tutta la Luna per via dell’esplosione di un deposito di scorie nucleari.

L’Odissea della Luna e degli alphani è senza fine (nel senso che la serie televisiva, andata in onda per due stagioni e un totale di 48 episodi, non ha un finale esplicito) e ha toccato una corda particolare per una generazione di bambini e ragazzini degli anni Settanta. Assieme ai primi cartoni animati giapponesi, arrivati in quel periodo (Ufo Robot Goldrake è stato trasmesso su Rai 2 dal 4 aprile del 1978) ha definito l’immaginario di quelle coorti demografiche a cavallo tra gli ultimissimi baby boomers e i primi della generazione X.

Aquila bianca

Per un caso l’ho riscoperta in questi giorni in cui si va a zonzo su internet cercando qualche regalo per piccini e meno piccini. È stato un flash. Anche perché da sempre sulla mia scrivania campeggiano due modelli di Aquila, gli Eagle Transporter utilizzati da Base Alpha per il trasporto di rifornimenti, ma anche per l’esplorazione e la difesa.

Tra l’altro, quello delle Aquile è un design epico: l’ha realizzato il britannico Brian Johnson, che aveva già lavorato con Gerry Anderson anche alla serie Thunderbirds e soprattutto con Stanley Kubrick per realizzare l’astronave di 2001 Odissea nello spazio. L’Aquila non solo secondo me è una astronave iconica, che ha influenzato il design (realizzato in America) delle astronavi e delle navicelle di Star Wars e poi di molte altre serie televisive successive. Insomma, un oggetto che secondo me dovrebbero esporre al Moma di New York. 

Da bambino però avevo anche dei bellissimi (nei miei ricordi) fotolibri che coprono tutte le storie della serie televisiva. Ho scoperto che si trovano ancora, magari su eBay o in altri posti dove stanno i vecchi libri. Vi consiglio di andare a vedere, perché a partire dal primo sono un vero tuffo nel passato (e un grande regalo di Natale, anche in altre edizioni).