“Chi è James Biancospino?”
“James è un ragazzo come tanti altri. Forse solo un po’ più chiuso e riflessivo rispetto alla norma. Vive a Cividale del Friuli con sua madre Kathleen e il suo cagnolone Brewal. Il papà non lo ha mai conosciuto. Di mattina si deprime sui banchi di scuola, di sera lavora in un ristorante come cameriere o, se è libero, passa il tempo a suonare la chitarra e a fantasticare. Di amici non ne ha molti. Da un po’ di tempo gli capita di sognare cose strane: terribili battaglie che contrappongono un esercito di cavalieri splendenti e orde di mostri feroci. Nulla di particolarmente sconvolgente, se non fosse che la sua partecipazione è quasi reale, tanto che al risveglio è facile che si ritrovi dolente in qualche punto del corpo, proprio come se avesse combattuto. Ah dimenticavo, a James piace fare lunghe passeggiate con il suo cane ai bordi del fiume Natisone, dove nessuno può vederli o disturbarli. Ed è lì che, una sera d’inverno, il ragazzo rinviene una strana pietra, dal taglio piramidale. Non immaginate neppure cosa provocherà quel ritrovamento.”
Questa è la lettera che ci è arrivata in redazione e che ci ha subito incuriosito. È l’inizio di una storia fantasy particolare, ben articolata e originale. Siamo andati a cercare l’autore e abbiamo trovato, a Cividale del Friuli, Simone Chialchia, classe ’91, è cresciuto in un piccolo paesino nelle Valli del Natisone dove ha sempre nutrito una fervida immaginazione determinata proprio da quell’ambiente incontaminato; un posto fuori dal mondo e dal tempo.
«Il legame con la natura e gli animali sono un caposaldo della mia persona – scrive nella nota biografica che ci ha mandato –. Non a caso l’idea che mi ha spinto a scrivere il mio primo romanzo è nata durante una passeggiata col mio cane. La scrittura è un veicolo di emozioni, un carburante che mi spinge anche a una continua riscoperta e crescita interiore. Attraverso le parole cerco di condividere riflessioni e tematiche riguardanti la vita di ogni giorno; analizzandone le varie sfaccettature miro sempre a metabolizzare quegli aspetti che contribuiscono a rendermi una persona più matura. (…) Amo camminare (soprattutto in alta montagna), ascoltare musica metal e suonare la chitarra».
Non potevamo non intervistarlo.
La prima domanda per ogni scrittore è sempre questa: cosa ti piace leggere? Quali sono i tuoi libri preferiti?
Sino a qualche anno fa ti avrei dato una risposta secca: fantasy. Adesso però devo ammettere che ho ampliato i miei orizzonti e, oltre al mio genere preferito, non disdegno gli horror, gli storici e le autobiografie dei personaggi di cui nutro particolare stima. Difficile dire quali siano i miei preferiti perché i libri hanno la caratteristica di mutare nel tempo pur rimanendo gli stessi. Per farti un esempio, alle superiori Dostoevskij non riuscivo proprio a digerirlo, ora invece l’adoro. Diciamo che i libri che preferisco sono quelli che arrivano a spiazzarmi, a portarmi dove non mi sarei mai aspettato di arrivare. Sono quelli che anche quando smetto di leggere continuano a tormentarmi e farmi pensare.
Quando hai cominciato a scrivere?
Circa cinque anni fa, quasi per caso, per gioco. Il mio percorso di studi è stato orientato più verso il tecnico per cui partire mi sembrava un azzardo. Poi, però, ho notato che la scrittura mi faceva stare bene. Non solo un antistress a costo zero, ma le pagine crescevano di numero ad un ritmo in costante progressione. Appena ho metabolizzato che “scrivere uguale relax” non ho più smesso.
Raccontaci la storia di James Biancospino: com’è nata e dove vuoi portarla? Quali sono i tuoi progetti per queste avventure?
La storia è nata in seguito ad una passeggiata fatta col mio cane lungo le sponde del fiume Natisone. Lo ricordo come fosse ieri, un pomeriggio di dicembre con un cielo rosso spettacolare. Raccolsi una pietra per lanciarla al cane e, in quel momento, ebbi come un’illuminazione. Nel giro di poche settimane la storia, cresciuta nella mia testa, premeva per essere raccontata. L’obiettivo è quello di portarla a compimento. La saga, in teoria, sarà composta da quattro volumi, ci sto lavorando per mantenere una certa costanza fra le varie pubblicazioni.
Per essere pubblicato quali passi e quali scelte hai fatto? Ti sei avvalso dell’aiuto di editor e consulenti editoriali?
Qua si apre un discorso che potrebbe via fin troppo tempo per essere analizzato totalmente. Posso dirti che sono sempre stato più orientato a trovare un editore disposto a pubblicare la mia opera, non a pagamento piuttosto che uscire in self. E così è stato. Certo le difficoltà, dettate anche dal panorama editoriale italiano, non sono mancate ma, tutto sommato devo dire che Aporema Edizioni si sta dimostrando un valido alleato.
E per chiudere: tre brevi consigli agli aspiranti scrittori che avresti voluto sapere all’inizio: errori da non fare o cose giuste da fare
1) Non scoraggiatevi se i risultati e le soddisfazioni non arrivano subito; 2) l’organizzazione è fondamentale, scrivere non è che la punta dell’iceberg per cui ci vogliono conoscenze, metodo ed una pignola programmazione (ancora di più se come nel mio caso si tratta di più libri); 3) cercate di non perdere mai l’entusiasmo che vi ha spinto a cominciare, ma al tempo stesso, ponderate bene ogni opzione che vi si prospetta. La fretta e la buona fede non sempre si dimostrano scelte vincenti.