Matematica e politica, possono trovare un denominatore comune? Se pensate solo a dati statistici e conteggi di votazioni, forse dovreste leggere la matematica è politica di Chiara Valerio.
Con una scrittura rivoluzionaria e un linguaggio semplice, la Valerio ci invita ad assumere nuove prospettive. Il legame matematica – politica non è qualcosa di banale e va ben oltre. Non si limita a singoli numeri, il legame è da ricercare più in profondità, nel cuore delle discipline.
Se ci pensiamo bene matematica e politica si fondano su un insieme di norme e regole condivise ed accettate dalla collettività, ma non per questo immutabili. Entrambi sono processi creativi che sanno cambiare ed evolversi. Inoltre si basano sul dialogo. Se l’arte oratoria è qualcosa di conosciuto in campo politico, forse è meno nota nel mondo dei numeri. L’idea del matematico isolato che elabora e migliora formule non è qualcosa di veritiero, il matematico non è mai isolato ma è in un continuo dialogo con matematici del passato e non.
La matematica diventa quindi una chiave di lettura del mondo politico e della realtà. Numeri, formule e dati sono nella quotidianità di ognuno di noi, ci influenzano e ci spingono verso le nostre scelte. Non si tratta quindi di un mondo che deve essere accessibile a tutti? Studiare la matematica non ci aiuta solo a capire la nostra realtà, ma ci educa anche alla democrazia, ci invita a ragionare, studiare e immaginare, ci sprona a seguire regole e, se necessario, infrangerle.