Un po’ Assassinio sull’Orient Express e un po’ Dieci piccoli indiani (solo che qui sono sette), il romanzo di Isaka Kōtarō intitolato I sette killer dello Shinkanzen è un thriller serrato, in cui l’azione corale si svolge su un treno ad alta velocità giapponese, lo Shinkanzen, e porta avanti un intreccio molto articolato tra killer, vittime, ladri di professione e improvvisati dalle circostanze.
L’autore, che ha appena compiuto cinquant’anni, è uno dei giallisti più in vista in Giappone e uno dei più tradotti all’estero. Nel suo paese ha fatto incetta di premi e alcuni dei suoi lavori sono anche stati già tradotti in film. Quest’ultimo titolo, in particolare, è stato opzionato ad Hollywood ed è in produzione un film con protagonisti Brad Pitt e Lady Gaga.
Attenzione: questa lettura è stata un divertimento da spiaggia, una lettura da ombrellone che adesso consigliamo magari per un pomeriggio autunnale per svagarsi se fuori piove. Ricorda in alcuni passaggi un altro giallo che fece a suo tempo un certo rumore in Italia: Le quattro casalinghe di Tokyo di Natsuo Kirinoche però aveva una dimensione sociale più profonda: le quattro casalinghe erano quattro amiche che la vita e la società giapponese avevano messo assieme a lavorare in una fabbrica di alimenti preconfezionati per riuscire a sostentarsi.
Il romanzo di Isaka Kōtarō invece ha una sua leggerezza che lo avvicina di più a un fumetto o a una storia che potrebbe essere girata dai Fratelli Coen piuttosto che da Quentin Tarantino più che da Roberto Rossellini.