A portarsi a casa il Premio Nobel per la letteratura quest’anno è stata una donna, per la precisione la sedicesima donna premiata dal 1901: Louise Glück.
Un nome che non sembrava comparire tra i favoriti e che, invece, è riuscito a cambiare le carte in tavola.
Secondo l’Accademia Reale Svedese il prestigioso riconoscimento spetta alla Glück proprio per “la sua inconfondibile voce poetica, che con austera bellezza rende l’esistenza individuale esperienza universale”
Louise Glück è una poetessa e saggista americana molto stimata che, oltre al Nobel, può contare tra i suoi successi un Pulitzer nel 1993 e un National Book Award nel 2003.
Mitologia greca, infanzia, rapporti familiari e natura sono tra i temi protagonisti delle sue raccolte di poesie. Celebre è la raccolta l’iris selvatico, dove le poesie sono ambientate in giardino e a prendere la parola sono i fiori.
La sua poesia riesce ad essere allo stesso tempo colloquiale e meditativa, con un stile controllato ed elegante. In Meadowlands racconta un matrimonio al capolinea e lo fa rievocando le figure di Ulisse e Penelope, il tutto con una scrittura pienamente moderna. Tra le sue raccolte di poesia troviamo anche Vita Nova, The Seven Ages e Averno.
Tra le sue ultime uscite Faithful and Virtuous Night, non ancora tradotta in italiano, definita dall’Accedemia “spettacolare”