Remo Rapino non è un nome noto al grande pubblico ma il suo straordinario romanzo, Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, si è aggiudicato l’edizione numero 58 del Premio Campiello. Liborio è uno stralunato, mezzo matto, una volta lo avrebbero chiamato “lo scemo del villaggio”. Ma è il pazzo illuminato protagonista di un mondo al contrario, che perde progressivamente senso e sentimenti. Liborio è, per Remo Rapino, “una voce che cammina nella storia” perché fa da voce a chi una voce non ce l’ha: agli emarginati e agli ultimi della fila.
Rapino, che vive a Lanciano in Abruzzo, ha battuto nel giudizio della giuria presieduta da Paolo Mieli sia il favorito Francesco Guccini con il suo Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto, che la poetessa Patrizia Cavalli con il suo primo libro di prosa Con passi giapponesi arrivato in quinta posizione.
Il secondo posto dopo Rapino è di Sandro Frizziero con il suo Sommersione, il terzo invece è di Ade Zeno con L’incanto del pesce luna.