Vi è mai capitato di dovervi perdere per capire la giusta direzione? Non parlo di un viaggio fisico ma di un viaggio interno a noi stessi, dove si sente la necessità di lasciare le redini e perdere la bussola della propria vita, per capire se stessi, crescere e saper scegliere . A volte è proprio la vita a spingerci fuori dalla strada che conosciamo per intraprendere un percorso diverso. Lasciare il percorso può far paura, ma, a volte, il cambio di rotta è benefico e può addirittura lasciarci qualcosa.
Questo è quello che impariamo da Mai, la protagonista di Un’estate con la Strega dell’Ovest di Kaho Nishiki. Mai è una bambina giapponese “difficile”, come viene definita da sua mamma: insicura, timida e sola. Sono proprio le sue insicurezza e le sue paure a farla allontanare momentaneamente dalla scuola e a portarla per qualche settimana nella casa della nonna.
La casa della nonna ha tutte le caratteristiche per entrare in un racconto da fiaba: immersa tra fiori, boschi e animali. Leggendo le pagine del libro, sembra quasi di poter sentire il profumo delle erbe aromatiche. Come molte fiabe, anche questa storia ha la sua strega: la nonna. L’anziana donna è considerata una “straniera”, trasferitasi in Giappone per amore, mantiene salde le sue origini inglesi, tanto da meritarsi il soprannome di “la strega dell’Ovest”. La nonna non è diversa dagli altri solo per le sue origini, ma più che altro per la sua natura. Sì, perché, come molto presto scoprirà Mai, ha dei poteri soprannaturali. Se pensate ad una strega con scopa e pozioni magiche, dovrete ridimensionare le vostre aspettative. La nonna ha un grandissimo potere sulla nipote, rappresenta la “magia della cura”. La donna nella sua semplicità riesce ad aiutare Mai e darle la possibilità di lavorare su stessa per capirsi e per capire il mondo che la circonda.
Il viaggio di Mai non è solo un viaggio fisico a casa della nonna, ma è molto di più. È un viaggio verso la consapevolezza e la responsabilizzazione.
Kaho Nishiki ci regala un romanzo dolce, come l’amore di una nonna verso una nipotina, fragile, come l’insicurezza di Mai, e forte, come la sicurezza che si acquisisce dopo aver conosciuto se stessi.
Un libro sicuramente consigliato a chi sa perdersi per ritrovarsi più forte ma anche a chi ha paura di perdersi in se stesso. Un libro per crescere, lottare, irrobustire le proprie radici e, a volte anche con fatica, resistere ai venti contrari.