La pandemia cambia tutto. C’è un “prima” e un “dopo” coronavirus. Tantissime famiglie hanno vissuto drammi personali e adesso c’è lo spettro (o in alcuni casi purtroppo la certezza) di fortissimi problemi economici. In tutto questo, c’è stato anche un po’ di dibattito sul diritto d’autore, il diritto di copia e la pandemia. Che, secondo alcuni, potrebbe autorizzare anche passi eccezionali come la copia “irregolare” dei contenuti. Insomma, la pirateria.
A Buenos Aires uno dei più influenti giornali argentini, Página/12, ha affrontato di petto la quesitone. Secondo il quotidiano fondato da Jorge Lanata, Osvaldo Soriano e Alberto Elizalde Leal, «di fronte alle restrizioni imposte dalla quarantena, la risposta del settore editoriale è stata quella di presentare una vasta offerta di libri da scaricare gratuitamente» perché erano aumentati esponenzialmente i download illegali.
«Il contenuto – si chiede Página/12 – deve essere rilasciato e condiviso o i download gratuiti devono essere considerati un crimine che non consente alcuna eccezione?». La giornalista Silvina Friera ha sentito María Teresa Andruetto, Hernán Vanoli e Beatriz Busaniche per riflettere sul diritto d’autore e sul diritto di accesso e partecipazione ai periodi di coronavirus. Le risposte, che si possono leggere (in spagnolo) nell’articolo di Página/12, sono tutt’altro che scontate e valgono sicuramente la pena.