Questa volta facciamo un esperimento: parliamo di fumetti, la letteratura disegnata, e per di più tutta in casa Bonelli. (Sono tre titoli che usciranno nei prossimi giorni: man mano aggiungo i link).
Alle volte la letteratura disegnata è più seria, spesso commerciale, alle volte anche molto pop: divertente ma autoriale. Come in questi tre casi che ho trovato andando a chiacchierare con l’editrice Bonelli.
È così soprattutto nel caso di Tex Willer, il personaggio su cui si è costruito il successo della casa editrice Bonelli nel Dopoguerra. Come ogni anno dal 1988 ogni estate esce il Texone, cioè lo “Speciale Tex”, albo annuale in formato big (da cui il nome). Una prova d’autore non tanto per i testi, affidati agli abili artigiani di casa Bonelli, quanto per i disegnatori, che sono la crema internazionale, desiderosa di cimentarsi con un’opera monumentale che è anche un’occasione per mettersi in mostra in maniera unica. Quest’anno, come era già successo solo altre due volte, c’è anche un numero invernale del Texone. Ma non è l’unica sorpresa. Su soggetto e sceneggiatura di Mauro Boselli questa volta lo illustra Claudio Villa, il disegnatore “interno” della Bonelli e autore di tutte le copertine di Tex, che dipinge in maniera secondo me monumentale una bella storia, “Tex l’inesorabile“.
Cambiamo piano e andiamo a riscoprire un “vecchio” eroe degli anni Ottanta: Lo sconosciuto di Roberto Raviola, in arte Magnus (ricordate con Max Bunker il Gruppo Tnt?). Magnus è purtroppo scomparso in maniera prematura a metà degli anni Novanta, il suo ultimo lavoro è stato un Texone (“La valle del terrore”) ma c’è un altro personaggio a cui è molto legato: Unknow, lo Sconosciuto. Legionario, mercenario, uomo di mezza età sempre più critico e disincantato nei confronti del mondo. Un personaggio aspro come il suo autore, che oggi è stato ripreso dalla coppia Brolli-Fabbri sempre per Bonelli. È un serial, ci saranno vari appuntamenti. Per adesso cerchiamo di capire se è all’altezza di un personaggio così complesso.
Infine, due autori molto amati, Tito Faraci e Silvia Ziche, che si sono messi insieme – ma solo artisticamente – per creare una serie sempre bonelliana intitolata “Quei due“. È divertente, veloce, ambientato sui navigli di Milano, ma è anche una serie che ha i denti e graffia. Dedicato alla generazione dei trentenni che si sono presi le loro prime responsabilità ma… fino a un certo punto. Da leggere anche questo, secondo me.