Mettetevi comodi perché oggi la prendo un po’ larga.
Un paio di settimane fa sono andato per un viaggio di lavoro a Shanghai e sull’aereo ho praticato il mio sport preferito per sopravvivere a 11 ore di volo: guardare il film del vicino. Ma senza sonoro perché le cuffie le usa lui (o lei). Tra i vari film che ho visto – quattro – c’era Aquaman della Warner-DC Comics, il sesto film dell’Expanded Universe della DC Comics (Superman, Batman, Wonder Woman e tutti gli altri fumetti che non sono quelli Marvel, che invece sono andati molto bene al cinema).
Il film è stato diretto da James Wan nel 2018. Il protagonista è Jason Momoa, che a me non era dispiaciuto anni fa in uno dei suoi primi ruoli nel telefilm Stargate Atlantis. Per dire, questo Aquaman l’ho guardato con leggerezza e divertimento, anche se è evidentemente un b-movie.
Poi mi è capitata per le mani la recensione, anzi la stroncatura, del film fatta da Leo Ortolani (l’autore del fumetto Rat-Man, il supereroe senza superpoteri) nel suo nuovo libro di recensioni CineMAH presenta: il buio colpisce ancora. Che continua a citare un precedente film di Momoa in cui intepreta Conan e che mi ero completamente perso.
Dal momento che da adolescente ero un cultore di Robert E. Howard, e che oltre ai libri (belli) mi sono beccato anche i film con Arnold Schwarzenegger (pessimi) mi sono detto: non potrà essere molto peggio.
Rientrato in Italia sono andato a trovare un amico che si è riempito la casa di Dvd e ho trovato il film in questione, Conan the Barbarian di Marcus Nispel del 2011. L’ho preso in prestito e l’ho guardato mentre cercavo di mettermi il jet-lag dietro le spalle; incredibile, Conan the Barbarian è peggio dei film dedicati al guerriero Cimmero da Schwarzenegger. E ce ne vuole. Ortolani aveva ragione.
La lezione: mai dubitare del Ratto.