Se amate sfogliare i libri in librerie storiche, sicuramente avrete sentito parlare della libreria Shakespeare and Company di Parigi.
Non si tratta solo di una libreria con vista mozzafiato su Notre Dame, ma è una libreria che di storia ne ha vissuta tantissima. Storia che trova vita direttamente dalla penna della sua libraia Sylvia Beach in Shakespeare and Company
Nata nel 1887 a Baltimora, Sylvia Beach era una grande appassionata di poesie e Parigi, tanto da sognare di aprire una libreria francese a New York. Sarà un po’ il caso, un po’ una passeggiata parigina a cambiare le carte in tavola. Infatti, proprio durante un soggiorno a Parigi, Silvia entrò nella libreria Maison des Amis des Livres e fu letteralmente amore a prima vista. I piani cambiano e la libreria parigina della Grande Mela, tanto sognata da Sylvia, si trasformò in una libreria americana nel cuore di Parigi.
Non si può negare, fu un successo. La libreria divenne il cuore pulsante della vita culturale angloamericana a Parigi. Da qui passarono in molti: Ezra Pound, Ernest Hemingway, James Joyce, Jack Kerouac, tra gli altri.
Sylvia non aveva solo creato un punto di incontro, divenne una vera e propria figura di riferimento.
Se avete letto l’Ulisse di James Joyce, un ringraziamento va anche a lei che, intuito da subito il genio creativo dello scrittore, realizzò quello che in moltissimi si erano rifiutati di fare, stampare il libro.
In Shakespeare and Company Sylvia Beach prende carta e penna per raccontarci la vera storia della libreria: libri accatastanti, disegni di Blake, ritratti di Whitman e Poe, e due fotografie di Oscar Wilde; clienti speciali come Hemingway e Joyce. Il ritratto di una donna minuta, forte e determinata che ha saputo lasciare un segno.