Se avete amato la saga del Signore degli Anelli, non c’è niente da fare: avete amato la storia che veniva raccontata a un bambino che ieri ci ha lasciato, Christopher Tolkien, il figlio del grande scrittore JRR Tolkien, si è spento ieri all’età di 95 anni.
Quando Christopher, terzogenito di JRR e della moglie Edith Mary, era molto piccolo, il padre gli raccontava come favole della buonanotte le avventure di Bilbo Baggins e dei suoi amici Hobbit. Erano le storie della Terra di Mezzo che pian piano sarebbero condensate fino a formare l’ossatura di un libro la cui lunghissima gestazione lo coinvolse. Il padre, preparando Il Signore degli Anelli, infatti, si consultava spessissimo con il figlio: per chiedere consigli, per ricordare passaggi raccontati anni prima, per capire se snodi e scene funzionavano.
Christopher, che aveva studiato lettere laureandosi al Trinity College di Oxford nel 1949, dopo la morte del padre avvenuta nel 1973 ha continuato sostanzialmente a vivere dentro le storie del padre. È stato lui infatti a curare e tutelare il patrimonio letterario creato da JRR Tolkien. Presidente della fondazione, ha curato le pubblicazioni delle opere postume, ha realizzato una mappa estremamente dettagliata della Terra di Mezzo basata su tutti i lavori editi e non del padre, ed ha negoziato l’accordo con la casa di produzione New Line Cinemas che ha prodotto i film di Peter Jackson (considerati solo relativamente fedeli e comunque al centro di una causa per mancati pagamenti) e quello più recente con Amazon Prime Video che porterà sul servizio streaming la serie televisiva in corso di produzione.
Le opere postume pubblicate da Christopher sono state costruite rivedendo bozze, mettendo assieme gli appunti, le note e i brani già scritti. Sono Il Silmarillion, uscito nel 1977, e poi i Racconti incompiuti, i Racconti ritrovati e i Racconti perduti, e infine I figli di Húrin, Beren e Lúthien e il recente La caduta di Gondolin.